giovedì 31 marzo 2011

Comunicazione al ministero delle Politiche agricole
Non è necessaria una "licenza" per potersi cimentare in questa attività, ma serve aver effettuato una comunicazione al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Si tratta di una rilevazione statistica che, seppure necessaria, nulla ha a che vedere con una 'licenza'. In base al numero di pescatori sportivi e alle quantità massime di pescato giornaliero, poi sarà stilato un conteggio di massima".

Il mio pensiero in merito e' che, se servisse a garantire controlli piu' severi con relative sanzioni a tutti coloro che non rispettano le regole, accetterei anche una proposta di una licenza vera e propria, come avviene per le acque interne...Ritengo scandaloso che alcuni pescatori ( nel nostro golfo ce ne sono tanti, anche autorizzati....vedi cianciola ) continuino ad effettuare mattanze di orate e branzini ,anche sotto misura, senza che nessuno controlli il pescato .....inoltre e' scandaloso vedere tonnellate di orate salpate nel periodo della riproduzione ....Si.... sostengo una campagna contro questi scandali incontrollati, contro il mancato rispetto delle FAMOSE regole dei 5kg e delle misure minime che passano troppe volte innosservate....Il rispetto per il mare, che ogni volta ci regala giornate indimenticabili e catture esaltanti, deve essere alla base di tutti, anche di coloro che si ritengono pescatori ed invece risultano essere soltanto dei bracconieri
Francesco Canepa

mercoledì 30 marzo 2011


Inchiku In Sicilia di Nicola Riolo



Non è semplice racchiudere in poche righe l’efficacia della tecnica dell’inchiku in acque pescose come quelle del canale di Sicilia..proverò comunque a rischio di sembrare troppo breve.


Girando in lungo e in largo le coste siciliane, le sue isole minori, fino alle coste tunisine per il lavoro dell’
Enciclopedia dei Waypoints Siciliani Sommersi e per testare le attrezzature che creo in collaborazione con Olympus, non potevo che rendermi conto di quanto gli immensi spazi del canale di Sicilia, potessero essere ricchi di scogli e relitti…e pesci!


Sugli Hot Spot più pescosi che ho annotato nel mio libro..e che tra poco saranno a disposizione dei “pochi gelosi custodi” cui è destinato questo lavoro, ce ne sono parecchi sui quali ogni tecnica light e non si esalta al massimo delle proprie potenzialità. Pur ritenendo che il Vertical Jigging sulle ricciole sia una tecnica insuperabile..non me ne vogliano gli appassionati di traina col vivo..sugli spot tipici da grandi sparidi come dentici, pagri e corazzieri, l’inchiku offre sempre la possibilità di catture eccezionali!

Il mese di aprile che ormai è alle porte..offre a tutti gli appassionati della tecnica le catture degli esemplari più grandi.

In questo periodo infatti i grandi sparidi diventano particolarmente territoriali e scacciano dal proprio territorio ogni intruso indesiderato.

Le mille sfaccettature della tecnica e delle varie esche e strategie utilizzabili sono ben spiegate nel mio libro appena pubblicato “Tutti i Segreti dell’Inchiku”, ma quando si parla della tarda primavera..ogni movimento e ogni tentativo sia pure apparentemente goffo su spot di pregio, può trasformarsi nella magia di uno strike poderoso!!!


Dalle nostre parti il pomeriggio..dopo le cinque nel mese di aprile..è il momento più adatto alle catture dei dentici e dei pagri più grandi..ed il fondale cui normalmente i pescioni si avvicinano prima dell’arrivo della sera è quello del confine delle secche o delle cadute batimetriche che dalla roccia raggiungono il confine con la sabbia..


Le batimetriche ideali ovviamente variano a seconda delle varie zone nelle quali si pesca e delle varie opzioni di cui si dispone..ma se devo dare una indicazione di massima, direi che la quota compresa tra i 40 e i 60 mt, in questa fase resta quella da preferire!

Per la cronaca i grandi dentici li ho pescati fino a 130 mt ed i grandi corazzieri fino a 150..ma la tecnica dell’inchiku, soprattutto in questa stagione e agli orari di cui sopra, si esalta alle quote intermedie di cui sopra.


Personalmente utilizzo esclusivamente attrezzature create in collaborazione con Olympus e la mia canna preferita è la
Active Jigging, concepita ad ok per le discipline light come l’inchiku dove l’amo standard montato sul doppio assist è sottile per una penetrazione anche in ridotte porzioni di labbro del pesce e dunque non può essere sollecitato da un’azione di canna trpp rigida! Per quanto riguarda il mulinello la scelta può ricadere tanto su modelli rotanti, quanto su modelli a bobina fissa. Anche se i più esperti preferiscono il “rotantino” per un’azione di pesca più corretta, posso assicurarvi che personalmente utilizzo indifferentemente l’uno o l’altro modello. Dunque in questo caso specifico, prima di affrontare questa spesa, il mio consiglio è quello di testare le attrezzature dei propri compagni di pesca e verificare le proprie attitudini e le proprie convinzioni con entrambi i modelli..solo quando ci sentiremo più sicuri sulla pratica della tecnica e dei motivi che spingono a preferire l’uno piuttosto che l’altro modello, potremo allora spendere inostri soldi con maggiori possibilità di successo!


In quest’ottica, un accorgimento utile può essere quello di aprire repentinamente qualche chilo di frizione subito dopo lo strike, in modo da poter combattere anche un pesce di taglia con il minimo rischio di apertura o rottura degli ami..spero di avervi trasmesso con queste brevi tracce..un anticipo di primavera e delle catture che questo periodo più di ogni altro periodo..sà offrire ad esperti e principianti.



Nicola Riolo





martedì 1 marzo 2011


Contiamoci!

Era nell’aria da tempo, se n'è discusso molto e i pareri come spesso accade erano e sono assai diversi tra loro, fatto è che ci siamo! E’ scattata l’ora del censimento, una sorta di permesso,di registrazione, che tutti coloro che intendono svolgere la pesca sportiva in mare devono fare,quale che sia la tecnica praticata e il luogo dove si intende esercitarla. Il Decreto ministeriale,approvato il 6 dicembre, prevedeva 90 giorni per diventare effettivo è quindi nei prossimi giorni che entrerà in vigore a tutti gli effetti. In sostanza, una sorta di licenza di pesca, per ora assolutamente gratuita, che può essere interpretata in vari modi e alla quale si possono attribuire molteplici valori e scopi. Sicuramente, però, al di là di come ognuno di noi la pensi, una cosa è certa, questo censimento, come del resto si intuisce dalla parola stessa, servirà a contarci e finalmente sapremo, anche se occorrerà del tempo, quanti effettivamente siamo, a quanto ammonta il popolo dei pescasportivi, giovani ed anziani, che ogni giorno affollano le coste del nostro Paese o navigano intorno ad esse, dai litorali del nord all’estremo lembo del sud della nostra penisola. Un’operazione che, se effettuata con cura e senza doppi fini, potrà col tempo consentirci di contare di più sotto ogni profilo, sia sul piano locale che nazionale, e il tutto potrebbe trasformarsi in un beneficio economico per tutto il settore. Come potete notare, però, ho usato il condizionale: nutro, infatti, e siamo in tanti ad avere gli stessi dubbi, molte perplessità sulla bontà dell’operazione, ma più che altro sulle vere finalità del provvedimento, e la forte preoccupazione che questo iniziale censimento si trasformi con il tempo in una reale licenza di pesca, magari onerosa sotto il profilo economico, un’evenienza che sicuramente penalizzerebbe molti giovani pescasportivi, magari occasionali o stagionali, che potrebbero rinunciare così alla loro passione, un po’ com'è successo per la caccia, anche con modalità e per ragioni diverse, e in parte nella la pesca in acque dolci. Detto questo, nella pratica il nuovo decreto prevede che chiunque intenda praticare una qualsiasi attività ricreativa di pesca sportiva in mare debba compilare una scheda relativa al censimento e riceverà così un’autorizzazione, ripeto assolutamente gratuita, che dovrà essere esibita ogni qual volta ci venga richiesta durante un normale controllo. Al momento non so dirvi quali saranno tutti gli eventuali organi preposti a ritirare tale scheda e rilasciare il relativo permesso, ma sicuramente sarà possibile registrasi direttamente su internet tramite il sito del ministero delle Politiche Agricole, la Fipsas garantirà questo servizio, le capitanerie di porto e presumibilmente i negozi specializzati. Insomma, sarà compito di tutti gli addetti ai lavori facilitare e garantire questo servizio affinché tutti possano effettuare questa semplice ma necessaria operazione. Infine, per dovere di informazione, è bene ricordare che al momento non è prevista nessuna sanzione nel caso uno venga colto senza il regolare permesso, ma l’obbligo di registrazione entro e non oltre i 10 giorni dalla contestazione. Concludo dicendo che da parte mia e della rivista ci sarà il massimo impegno a mantenere informati tutti i nostri lettori su questo problema, aggiornandovi sulle eventuali modifiche e i prevedibili cambiamenti che sicuramente avverranno nei prossimi mesi e che riguarderanno l’effettiva applicazione del decreto.

Alfonso Vastano